dove trovasi stampato un frammento di quel libro che ’l suddetto Teofrasto scrisse περὶ τῶν ἀθρόως φαινομένων ζῴων degli animali che repentinamente appariscono: perlochè volentieri mi dispenso ora di parlarne più a lungo, per poter cominciare a dirvi, che se di sopra ho affermato, che mi si rende malagevole, anzi ’mpossibile, il dar fede, che nella belletta lasciata ne’ campi dalle feconde inondazioni del Nilo si trovino animali co’ membri parte animati, parte di pura terra composti; così ora non mi risolvo a credere, che gli alberi, i frutici, e l’erbe possano produrre animaletti di tal natura, che sovente si trovino mezzi vivi, e mezzi di legno, e per ancora in tutto il corpo non finiti d’animarsi: e quantunque il suddetto padre Atanasio Chircher, nel secondo tomo del Mondo Sotterraneo, scriva d’averne veduti de’ così fatti, e di averne mostrati ad altre persone su’ ramuscelli del viburno o Brionia e su’ fusti di quell’erba che in Toscana dicesi Codacavallina, dubito che vi possa essere stata qualche illusione abile a poter far travedere l’occhio, e mi fo lecito scrivere liberamente il mio dubbio, perchè so molto bene quanto il Padre Atanasio sia sincero amatore della verità, e che per rintracciarla egli non ha perdonato a tante sue gloriose fatiche, non meno dell’in-