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106 | ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI |
più grandi scapparono fuora altrettante mosche ordinarie, e dalle più piccole dopo dodici giorni nacquero certi neri moscherini simili alle formiche alate, i quali, appena che furon nati con grandissima ed incredibile vispezza e velocità saltellando e volando, pareano, per così dire, il moto perpetuo; quindi accoppiandosi poi ogni maschio alla sua femmina, esercitavano quegli atti da’ quali naturalmente sperar se ne potea la loro propagazione, ma non avendo di che nutrirsi, in breve tempo morirono.
Mentre che io faceva questa osservazione, trovai per fortuna un marzolino che avea cominciato a inverminare, e fatte da me separare le parti verminose dalle sane, l’une e l’altre serrai in vasi differenti, ma dalle parti sane non furono generati mai più bachi, e da que’ bachi che di già eran nati nelle parti verminose nacquero poi molti di que’ moscherini soprammentovati, senza vedersi nè pure una mosca ordinaria; ed il contrario mi accadde in una ricotta, la quale, essendo bacata, i bachi trasformati in uova produssero solamente mosche ordinarie; e da un raveggiuolo inverminato nel mese di settembre nacquero e mosche ordinarie ed alcuni pochi moscioni di quegli stessi, che intorno al vino, ed all’aceto si aggirano.