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parte in quella gara, competitore suo non fu certo il cantore dell’ira d’Achille, ma piuttosto un Omeride sull’ultimo chiudersi dell’evo ciclico. Ma l’opinione a cui più inclino è che tutta quella gara poetica altro non sia che lo svolgimento d’un tema scolastico di quell’epoca tarda, in cui la retorica schiuse la tomba al genio greco; perocchè la natura spuria di quei versi, tranne i brani levati di peso dai poemi dei due poeti, vi trapela ad ogni mezzo verso.

XXXII.

Si chiede ora, come potè sorgere e invalere credenza siffatta. Io credo abbia in gran parte contribuito a ciò il passo d’Erodoto1 già citato, nel quale lo storico esprime l’opinione, che i due poeti siano stati veramente contemporanei,

  1. II, 53.