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le mani sui beni dei figli di Elettrione, ne li spogliarono e li uccisero. Alcmena, deliberata d\ vendicare la uccisione dei suoi fratelli, premette la mano di sposa ad Anfitrione, uccisore del padre suo, purché si faccia ministro della sua vendetta. Anfitrione accetta, e forte di alleati sconfigge i Tafii e i Teleboi, e ne fa strage. Nella medesima prima notte del maritaggio Alcmena divien gravida d’Èrcole, frutto dell’amore furtivo con Giove, e d’Ificle frutto dell’amor maritale con Anfitrione.
La narrazione di tutto questo va fino al v. 56. Ma a questo punto il soggetto del canto si muta; continua la forma epica, ma tutto è cangiato, azione, personaggi. Il protagonista diviene Ercole, azione è la lotta di esso con Cigno che resta ucciso nell’arena.