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tenza umana; onde l’origine loro fu creduta semidivina. Resta un lungo cammino ancora da percorrere; è percorso pur questo: l’uomo alfine acquista la coscienza della sua potenza, attribuisce alla sua operosità i portenti derivanti dall’uso delle proprie forze, si crede esso solo mallevadore dei suoi atti: ferve l’opera dell’eliminazione degli elementi divini: l’elemento umano a poco a poco li soperchia, sicchè gli Dei mandati in bando trovano un ultimo asilo, come smorte denominazioni, nell’astronomia; diventano quali fossili da museo, è surrogato loro il Dio della legge morale, e alle creazioni fittizie succede la maestà della storia e della scienza, il cui obietto sono la natura e l’uomo, studiati nella realtà dei loro elementi, nelle cause e negli effetti della loro attività incessante.

La mente umana pertanto traversando i secoli costrusse, senza saperlo, uno stupendo poema, o meglio si fece autrice e protagonista insieme d’un dramma, il cui scioglimento è il suo