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ci annuncia, che l’uomo comincia a conoscere le vicende del tempo, a distinguere le stagioni e a regolare secondo queste i lavori della terra. Al concetto dunque dello spazio indefinito sottentra quello del tempo, quale regolatore delle umane operazioni.

XXIII.

Ma se dallo svolgersi progressivo degli elementi, dal Chaos fino alla caduta d’Urano, abbiamo un naturalismo cieco, il naturalismo illuminato dalla nozione della legge di tempo che sorge con Crono non bastava all’uomo, il quale, fatto il primo passo sulla via della civiltà, non s’arresta più qualunque sia l’ostacolo che lo attraversi.

L’uomo non volle lasciare lo scettro dei proprii destini in mano al tempo: il tempo è un signore, che spesso inganna, nè soddisfa da padre ai bisogni tutti dei suoi figli: esso me-