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chiuso una tregua. Giove per contentare l’irosa Giunone manda Pallade a rompere il patto. Costei assume le sembianze d’un guerriero mortale, e induce un Troiano a vibrare una freccia contro il petto d’un Acheo. Si grida al tradimento: un terribile scompiglio rimescola i due campi.

Giunone1 è gelosa; Giove ne teme i sospetti, le sorprese, i rimbrotti. Dopo l’abboccamento ch’egli accorda a Temi interessata pel suo Achille, Giunone assale il marito, gli lancia parole furibonde. Giove minaccia d’afferrarla per le trecce, darle una tentennata o peggio. La gioia pertanto dall’Olimpo è sparita; fortunatamente vi si trova Vulcano, che colle sue forme grottesche, coi suoi stinchi usciti di simmetria, e mescendo da bere ai numi turbati riconduce la serenità nelle fronti, la gioia nei cuori. Che dirò del sogno mandato da Giove

  1. Iliade, I, 540 e segg.