Ma degli Eterni e dei mortali il padre
Di quante brulicavano formiche
In quell’isola lieta, uomini fece
E femine leggiadre.20 E primi ei furo
I contestori d’ondulanti antenne:
Primi le armaro d’ali, onde veloci
Insòlcano del mar l’umide vie,
XXIX.
Qual Bacco, largo trincatore, inspira
Gioia e cruccio al mortale; il vin gli è mastro
Di dementi consigli; e piedi e mani
Gli lega e lingua e mente in ferrei nodi,
E lo riposa al molle sonno in grembo.
XXX.
Te segno a rischi sovra ogni altro e strenuo
Generò certo il padre Giove, o figlio.21
XXXI.
Il depredato armento ei sì celava,
Che ne perdevi ogni orma....22
XXXII.
Vedov’era Argo di sorgenti, e Danao