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nei ponno inspirarsi a soggetti di natura diversa, ed anche opposta. Rispondo che ciò è possibile in tempi di civiltà molto progredita. Ma i nostri due poeti appartengono a tempi, in cui la poesia è un portato spontaneo, è l’effetto genuino, e dirò necessario, delle cause che le danno alimento, e queste cause sono gli elementi stessi e le varie forme della vita. Col raffinarsi della civiltà ogni forma di letteratura diventa riflessa, diventa arte, piegata dalla volontà a determinati scopi: essa perde il carattere della spontaneità, diventa come un ornamento estrinseco della civiltà, degenera spesso in espediente e balocco retorico. Ma i poeti delle civiltà esordienti sono gl’interpreti fedeli dei sentimenti del popolo, di cui son figli: sono la voce della sua anima. Era quella una poesia tutta obiettiva armonizzante in modo mirabile col subietto, dacchè questo sentivasi parte del gran tutto, la propria epoca. La poesia non era un ornamento estrinseco alla