E partorì la rinomata Asteria,
Che in sua bella magion Perse menossi,
E sua sposa la feo. – Costei s’incinse,
E ad Ecate di vita, oltre ogni nume
D’onor dotata dal Saturnio Giove.
L’alto incarco le diede aver le sorti
Della terra e del pelago infecondo.
Pur dal fulgido Urano ebbesi onori,
E in sommo pregio è dagli Dei tenuta.
Chè ove qualche mortal vittime opime
Offra secondo il rito e mercè chiegga,
Pur or Ecate invoca; e se benigna
I preghi accoglie, al supplicante in copia
Impetra beni e onor: chè ben lo puote
Perchè di quanti onori ebbero i figli
Della Terra e d’Urano arbitra è fatta.
Nulla il Cronide le contese o tolse
Di quanto fra i primieri avea goduto
Titani divi, ma conserva intera
La prisca podestà. Nè, perchè sia
Unica figlia, men potenza e onore
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