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     Fu consigliera a Giove, il dì che tutti
     Il folgorante Dio raccolse i numi
     Nell’alt’Olimpo, e disse a niun dei Divi,
     Che seco pugnerian contro i Titani,
     Torrebbe i doni, e ognun terria gli onori
     Che già godea fra i numi, e renderebbe,
     Qual n’era dritto, e doni e onori a quanti
     Crono spogli ne avea. La diva Stige
     Trasse all’Olimpo incontanente, e i figli
     Per consiglio del padre addusse seco.
     Giove onorolla, e la colmò di doni.
     Le concesse il gran Giuro esser dei numi,
     Concesse ai figli aver con lui comune
     Ognor la stanza; e la parola attenne
     Di quanto a tutti i Divi avea promesso;
     Ch’egli solo è il potente, egli il sovrano,
Il desïato talamo di Ceo
     Feba salì; Diva con Dio commista
     Latona partorì cerula il peplo,
     A mortali ed a numi accetta e cara,
     Cara dal nascer suo, gioia d’Olimpo.

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