Tea con Iperïone amor congiunse,
E il gran Sole ne nacque e la lucente
Luna ed Aurora, ch’i terrestri tutti,
E i Divi eterni abitator dell’ampio
Cielo irradian di luce. Euribia diva
Con Crio mista in amore il grande Astreo
E Pallante produsse, e Perse in ogni
Scienza primiero. Con Astreo l’Aurora,
Diva con Dio, mista in amore ai baldi
Venti fu madre, a Zefiro, ad Argeste,
A Noto, e a Borea che le vie divora.
E dopo questi, Erigenia produsse
Fosforo e l’altre rilucenti stelle,
Che incoronano il cielo. — Indi da Stige,
D’Oceáno figliuola, ebbe Pallante
Zelo, e Vittoria tripudiante in pace,
E Forza e Gagliardia, nobili nati!
Scevro ei non han da Giove ostel, nè seggio,
Nè calle, ma di lui seguono l’orme,
Del Dio tonante ognor stannosi al fianco.
Di che Stige, l’illustre Oceanina
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