Urania, diva al viso, Ippo, Callíroe,
Rodea, Climene, Zeusso, Idia, Pasítoe,
Galassaura gentil, Plessaura, Clizia,
Melobosi, Dïona e Toe, la vaga
Polidora e Cercide, alma vezzosa;
Pluto dall’ampie luci, Janira e Sante,
La leggiadra Petréa, Perside, Acaste,
Menesto, Europa, Eurìnoma, Telesto
Dal croceo peplo, Meti, Asia, la cara
Calipso, Eudora, Tiche, Ocíroe, Anfiro,
Crenide, e Stige in dignità primiera,
Di Teti e d’Ocean queste le prime
Son delle figlie: ei n’ebbero molto altre
Chè ben tremila son le snelle i piedi
Oceanine Ninfe; e in terra sparse
E nei gorghi profondi egual per tutto
Queste Dive leggiadre hanno la sede,
Altrettanti son pur fiumi sonanti,
Figli dell’alma Teti e d’Oceáno.
Dirne di tutti i nomi arduo al mortale,
Ma ben li sa chi presso loro alberga.
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