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soddisfaccia. Si chiese se Esiodo sia anteriore a quel ciclo epico, che si riassume in Omero, o se appartenga a quel ciclo, o sia posteriore al padre dell’epopea degli Elleni. L’anteriorità è sostenuta da molti storici, scoliasti e filologi. Fra gli antichi cito Eforo seguito da Filostrato.1 Plutarco, riferendosi all’autorità dello stesso Eforo, che scrisse intorno alle cose di Cuma, dice nel principio d’un suo capitolo intorno ad Omero, come Atela, Meone e Dio fossero fratelli, che dei tre l’ultimo recatosi in Ascra (cenno già fatto più sopra) vi sposasse Picimede, e n’avesse il nostro Esiodo. Ammesso ciò, i nostri due poeti non solo sarebbero contemporanei, ma cugini, poichè Meone è dato quale padre di Omero. Proclo, nella sua vita d’Omero, fa questo nipote di Esiodo, e Suida dice, che molti credeano essere Esiodo avolo di Omero. La

  1. A. Gell. Notti Attiche, IV, 2.