Pagina:Esiodo - Poemi, 1873.djvu/140


— 132 —

     Così seguan le alterne opre del campi.
Che se di venturarti all’onde infide
     Desio ti vince, ascolta. Allorchè in fuga
     Dal gagliardo Orion cacciate innanzi
     Le figlie di Plëòn van sotto i flutti,
     Soffiano i venti imperversando, e allora
     Alle onde torbe non fidar la vela;
     Ma al suol ti volgi, e fa com’io ti dico.
     Traggi in secco il navil, intorno intorno
     Con sassi l’assicura, e sì che saldo
     All’iroso dei venti impeto resti.
     Schiudine la carena, affinchè l’alto
     Nembo nol guasti; te ne serba in casa
     Tutti gli attrezzi: acconciamente assetta
     Le ali del pino passegger dell’onde,
     E il ben costrutto temo al fumo appendi.
     Giunta poi la stagione ai nauti amica,
     Spingi tra i flutti il pin veloce, e il carca
     D’adatta merce, perchè poi ne rechi
     A casa il lucro, come un tempo il nostro
     Genitor, folle Perse, al mar fidossi

::747 – 634