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     Punte d’un sol desio, cercan riparo
     Ermi burrati, e cavernose rupi.
     Allor gli umani si scotendo i bianchi
     Fiocchi di neve van pari a vegliardi,
     Che curvi il dorso, e proni al suolo il volto,
     Fan terzo piè un bastone. Allor ti vesti,
     Io tel consiglio, soffice mantello
     E tunica ch’ai piè lunga ti scenda:
     Poca sia la sommessa, e molta invece
     La sovrapposta, e indossala; chè i crini
     Non ti tremin pel corpo ispidi ed irti.
     Costringi i piedi entro calzar di cuoio
     Di toro a forza ucciso,18 adatti e folti
     All’interno di feltro. Appena senti
     Giungere il verno, con bovino nervo
     Di capri primogeniti ti cuci
     Velli con velli, sì che sianti schermo
     Contro il nembo alle spalle, e il capo cuopri
     D’un pileo acconcio a premunir gli orecchi:
     Chè gelido di Borea all’alba è il soffio.
     Mattutino vapor pende dall’alto

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