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     Ma nulla io più ti do, nè presto, il sappi.
     Ai lavori, onde in cielo i numi han posto
     Per l’uomo i segni, attendi: chè doglioso
     Con moglie e figli non mendichi un pane
     Dal vicin che ribùttati: due volte,
     Tre volte anche otterrai; ma se a noiarlo
     Insisti, sarà vano ogni tuo prego,
     E le tue ciance perderansi all’aura.
     Onde a sciorti dai debiti t’esorto,
     E la fame a schivar. — Casa anzitutto
     Abbi e bovi aratori, ed una compra
     Ancella, che dei buoi l’orme pur vegli
     Tutti gli arnesi all’uopo abbi già pronti
     Per non chiederli altrui che te li nieghi,
     E così ne sii privo, e intanto scorra
     L’opportuna stagion con tuo gran danno.
     Non differir ciò che far dèi: chi passa
     Il tempo vanamente, e il dopo attende,
     Non empie mai granaio: aduna beni
     Sol l’uom solerte, e coll’inopia in guerra
     L’ignavo è sempre. — Quando cessa il sole

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