Pagina:Esiodo - Poemi, 1873.djvu/117


— 109 —

     Il sostenerla; ei n’è gravato e offeso.
     Ben diversa è la via che al giusto mena;
     Il giusto alfin trïonfa, e l’insensato
     Ben l’impara a sue spese. Il vindice Orco
     Aggiunge ratto il neguitoso, ed alto
     Grida Giustizia ovunque onta le rechi
     Chi cupido di don giudica torto.
     Ella plorando va nell’aere avvolta
     Le città, le magioni, e guai recando
     A chi venale la rinnega merca
     Ma dove agli stranieri e ai cittadini
     Si fa ragion, nè si devia dal giusto
     Fioriscon popoli e città; la pace
     Feconda i campi; Giove ampioveggente
     Ne tien lontana la feroce guerra.
     Fame non soffre mai, nè altra sciagura
     Un popol giusto, ed ornangli la mensa
     Delle durate sue fatiche i frutti.
     Alma nutrice gli è la terra; i rami
     Di ghiande han carchi le montane querce,
     Di favi i tronchi, e di ricciuti velli

::264 – 234