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     Ma pur sarà col mal misto alcun bene.
     E questa schiatta ancor spegnerà Giove,
     Quando chi or nasce incanutir vedrassi
     Sul fronte il crine Somiglianza alcuna
     Non fia tra i padri e i figli, il prisco affetto
     Tra ospiti, amici, tra fratei fia spento,
     Nessun rispetto ai genitor canuti,
     Avranno i figli; petulanti motti
     Vibreranno su loro, empii obliando
     L’ira dei numi: ai genitori cadenti
     Che li nutriro negheran gl’iniqui
     Ogni grato ricambio. Essi a vicenda
     Distruggeransi la città; spregiato
     Sarà il dabben, l’onesto, il fido al giuro,
     E onorato il perverso, il vïolento.
     Pudor, Giustizia spariranno: i tristi
     Ai buoni noceran con rea calunnia,
     Collo spergiuro. I miseri mortali
     Avran compagna ognor l’orrida Invidia
     Sussurrante maledica e gioiosa
     Dell’altrui duolo. Involeransi al mondo

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