Pagina:Esilio - Ada Negri, 1914.djvu/42

32 solitudini




Quando comprenderò, forse il tuo gioco
barbaro diverrà per la mia mente
un nulla, un fior che sboccia, una vanente
12nube, vermiglia del tramonto al fuoco.


Quando comprenderò, ti sarò grata
forse del vario strazio che m’infliggi,
torturatrice, che unghia e dente figgi
16dove la carne più ti par malata.


Dimmi il perchè, se un perchè esiste. Io voglio
saperlo, per gioirne; e del dolore
far delizia pei sensi, urlo d’amore
20per l’anima, corona per l’orgoglio.