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26 solitudini




Amo il tuo bacio, ch’è morsicatura
perversa, e n’ho sul petto e in faccia i lividi.
Tu ti diverti a torturarmi, e i brividi
12misuri e godi della mia paura.


Ti nascondi, talvolta: e allor m’avvedo,
ecco, ch’è maggio, e che nel ciel le stelle
son come i fiori sulla terra; e delle
16stelle e dei fiori uguale, ecco, mi credo.


Ma tu, ch’eri in agguato, a un tratto l’ugna
m’affondi in collo, e sì mi scuoti, e a sangue
baci e maltratti: ed io m’affloscio, esangue,
20fra le tue braccia molle come spugna.


Mi sei buono, talvolta, e suggi lieve
le mie lacrime calde dalle ciglia;
ma io sorrido senza maraviglia,
24chè troppo so come la sosta è breve.