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212 compagni di strada



Se un balenar m’illude, altri mi scosta,
brutale, sibilando: — Questo è mio: —
.... ma non è oro, è talco. — Ed altri ed io
12torniamo, insonni, alla superba posta.


Intorno e innanzi a me scorgo perversi
volti, quadre e selvatiche mascelle
di animali da preda; e le favelle
16incrocian sfavillìi di stocchi avversi.


E il furor della lotta e l’ingordigia
tende ed ingrossa i muscoli, scolpisce
forza odio frode sopra i volti; e strisce
20di sangue irrigan la petraia grigia.


.... Scòpriti finalmente, Oro, bell’Oro,
ragion di vita, fonte della grazia.
Il polso e il braccio sul piccon si strazia,
24cedon le fibre all’improbo lavoro.