“Ja, yes.„ Ma “O sole mio....„ dall’altra riva
chiama il canto che forse non ha bocca,
ch’è di fantasma; e l’anima mi tocca 12con la carezza d’una mano viva.
Batto i denti, alla pioggia. E più il mantello
su me ravvolgo, e più mi sento ignuda:
mi sferza il dorso la ferocia cruda 16del croscïante gelido flagello.
Bene risponde, col suo scampanare
a stormo, il sangue entro le arterie folli:
— Esilio, tu sei mio perch’io ti volli, 20perchè mi piacque le tue vie calcare. —
Esilio?... Ma qual’è dunque, o tremenda
anima, la tua vera patria?... In quale
angol di terra addormirai tu il male 24tuo, che piangere sempre io non t’intenda?...