Ma non è morte, e non è tomba. Esiste
sol la materia che caduche imagini
di carne transustanzia entro compagini 48sacre, irridendo alle querele triste.
Tenebra di caverne, fulvo dorso
di monte, erbosa immensità di piano,
tutto non è che sedimento umano, 52nè s’arresta Re Atomo in suo corso.
E chi calchi l’orecchio sul fecondo
solco, o lungo le vertebre del masso,
sente il respir dei morti, che il trapasso 56sciolse in vene d’occulto hùmus pel mondo.
Georg, biondo atleta, umile eroe sommerso
nell’ombra, a giorni effimeri perduto,
a giorni eterni assunto, — io ti saluto: — 60prima eri un corpo; ed or sei l’universo.