Spasimoso ansimar sulle cuccette
degli asili notturni, aliti densi
di vino, naufragar di tutti i sensi 48nel gorgo delle mescolanze infette!...
Destituita dalla somiglianza
con Dio; — da sè diversa umana faccia
che della luce e del pensier la traccia 52smarrisci, — e ti deturpi in oblianza!...
Due creature io solo scôrsi, belle
nel sonno: ah, così belle, che i giardini
del cielo, dai silenzïi turchini, 56sfogliavano su lor fiori di stelle.
L’uno era un bimbo, in un candor soave
di trine, e lo cullava un pio cantare:
l’altro era un marinaio in mezzo al mare, 60e lo cullava il ponte della nave.