Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
176 | compagni di strada |
ed io mi persi a capofitto, giù,
col desiderio folle d’annientarmi
tra forti braccia che potean spezzarmi
12come la creta. — Ma non eri tu. —
Così, polvere e cenere divenne
ciò ch’io toccai. Seccarono le polle.
Avvizzirono i tralci e le corolle,
16e morte, in vita, in suo poter mi tenne.
Tu, nato troppo presto o troppo tardi,
per me creato ed a me occulto, solo
perch’io son sola, indifferente al volo
20degli anni, se nel tuo deserto guardi!...
Tu, che m’avresti avuta come il mare
ha l’onda, uguale a te ma in te perduta,
e nel dominio avvolgitor veduta
24a somiglianza tua trasfigurare!...