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172 compagni di strada



Uomini adusti dall’odor ferino
mi soffiaron sul volto, avidi, folli,
il desiderio a vampe. Ed io non volli;
40ma commisi a me stessa il mio destino.


Non io, non io de’ lor traffici oscuri
viver soffersi, leggiadretta serva,
con basse ciglia ed anima proterva
44filando il lino entro i lor vecchi muri:


non io le grigie e tortuose scale
di lor case salìi, dove s’affloscia
gioventù, senza gaudio e senza angoscia,
48su spessa coltre e torpido guanciale.


Io voglio te, che armi la tua sorte
per guerra, e il sole di sfidar sei degno:
voglio te, per seguirti all’alto segno,
52o, se tu cada, ne la bella morte.