Troncato è il laccio che alle creature
t’avvinse, pel tormento e per l’ebbrezza.
— Lontanissima, e sola. — Hai l’aridezza 12della rinunzia sulle labbra dure.
Nella rigida notte, aspre le stelle,
simili a chiodi per martirio infissi
nelle vôlte dei cieli, entro i tuoi fissi 16occhi incrociano l’iridi sorelle.
Fuor del tempo, del peso e dello spazio,
da te sôrta, in te chiusa, in te bastante,
stai. Si consunse il corpo palpitante 20nelle stimmate stesse del suo strazio.
Quel che ti scosse, amore, odio, rimorso,
quand’eri carne appassionata e cuore
schiavo, e fece di te tutto un dolore 24vile, in ansia di tregua o di soccorso,