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L’omicida | 133 |
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Ma tu non parli; e un tremito convulso
dalla radice dei capelli ai piedi
ti scrolla; e guardi tu, ma non mi vedi,
52dai fratelli, per tua mano, espulso.
Colpa e castigo impressi io vedo a un punto
sulla tua faccia disperata: e l’uno
l’altro divora, e poi rigetta: e niuno
56scorger da essi ti potrà disgiunto.
E s’anco non ti fulmini del mondo
la vendetta, l’Ucciso è in te: qual sasso
nel ventre il porti, infin che al peso il passo
60non ceda, e tu con lui non piombi al fondo.