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132 | compagni di strada |
V’è tra pensiero ed atto un divieto
supremo. Dimmi, o ignoto — se ti basti
la forza — come e quando tu varcasti
40nella tua rabbia il limite secreto.
Dimmi il lampo e lo stridere e il gioire
fra costa e costa, del coltello. E il getto
purpureo; da quel petto sul tuo petto
44allora e sempre, e il vano tuo fuggire:
il subito cader dell’odio, a piombo
sul corpo offeso: e il dopo: stupefatto
vuoto silenzio, ove il terror dell’atto
48compiuto freme come un sordo rombo.