E questa casa, ch’è d’ognun, — mi senti,
compagno?... - è nostra. - Hai sonno. Hai freddo. È lunge
la patria. Per l’angoscia che ti punge 12più che pel freddo, forse, batti i denti.
La vecchia storia sempre nuova io tutta
leggo nei solchi e solchi che ti scavano
il volto, e nella dura orbita cava 16degli occhi, ove ogni luce par distrutta.
Porti, nel sacco a spalla, ogni tuo bene;
ma raccolto sul petto aver vorresti
il tuo bambino, e dargli, se si desti 20e pianga, un bacio, e il sangue delle vene!...
In sua culla di legno il bimbo dorme
laggiù, nella casuccia in riva al fiume:
la madre agucchia agucchia sotto il lume, 24ma in cuor cammina sulle tue tristi orme.