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124 compagni di strada



E questa casa, ch’è d’ognun, — mi senti,
compagno?... - è nostra. - Hai sonno. Hai freddo. È lunge
la patria. Per l’angoscia che ti punge
12più che pel freddo, forse, batti i denti.


La vecchia storia sempre nuova io tutta
leggo nei solchi e solchi che ti scavano
il volto, e nella dura orbita cava
16degli occhi, ove ogni luce par distrutta.


Porti, nel sacco a spalla, ogni tuo bene;
ma raccolto sul petto aver vorresti
il tuo bambino, e dargli, se si desti
20e pianga, un bacio, e il sangue delle vene!...


In sua culla di legno il bimbo dorme
laggiù, nella casuccia in riva al fiume:
la madre agucchia agucchia sotto il lume,
24ma in cuor cammina sulle tue tristi orme.