Mi saluta ogni tronco, e sembra fremere
l’allegrezza in sua scorza ed in sue rame.
Io salgo — e da un viluppo di frascame 28mi giunge, o Fonte, il tuo sommesso gemere!...
Sì diaccia sei, ch’io sento il brusco brivido
del sasso a fior de lo zampillo; — e casca
l’acqua ove il terren molle forma vasca 32fra i muschi. L’acqua, in ombra, ha un color livido.
Fonte d’oblio che ti nascondi ai raggi
del sol, tu vedi le mie mani in croce.
Ti riconosco. Sola ormai la voce 36tua vince i vasti cantici selvaggi.
Prendimi!... Ansando io fino al cuor m’immergo,
che si contrae nel subitaneo spasmo,
ma resiste. In te nasco, in te mi plasmo, 40del battesimo tuo la fronte aspergo.