Ella è colei che non trovò la pace
mai, nè pur quando l’ebbe faccia a faccia,
e il suo dolore amò, sol d’esso in traccia 12correndo, e solo in quel disio tenace.
Ella è colei che nacque per andare
andar, fin che le manchi il soffio e il passo,
e morte eterna uguagli il corpo al sasso 16sotto l’eterna fissità stellare.
Adesso è stanca. Il sole, a piombo, è spada
arroventata, è ardor che in mille e mille
roghi conflagra. Dolce alle pupille 20goccia d’acqua sarebbe, o di rugiada:
dolce, alla bocca, ritrovar nel calice
d’un àrum bianco un sorso per la sete:
e poi dormir, supina, in una rete 24di frasche, sotto il murmure d’un salice.