Gettasti, veramente, nella fogna
la pupazza di cenci, incoronata
di carta d’oro e a gonna impastoiata, 12che fosti fino a ier, per tua vergogna?...
Sai tu bene che sia la solitudine
lapidaria, che sta fra terra e cielo
senza speranza?... e puoi, tu, di quel gelo 16farti una veste di beatitudine?...
Sei ben certa d’aver gettato ai sassi,
dietro le spalle, tutto, proprio tutto,
tanto che il mondo di te porti il lutto 20come se fossi, diaccia, fra quattr’assi?...
Padre e madre non più, nè creatura
nata da te, nè alcuno che ti tocchi
da presso, nè rimpianto che i ginocchi 24ti spezzi, nè desio di cosa impura?...