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partirebbero nuclei proporzionati di forze regolari i di cui Comandanti sarebbero muniti delle corrispondenti note sopra citate, e sorprendendo alla spicciolata i differenti comuni, sotto pretesto di pernottare in essi oprerebbero l’arresto dei refrattarii. Si porrebbe mente però a non operare nei comuni limitrofi se non contemporaneamente. In questo modo si otterrebbe il doppio scopo di arrestare i refrattarii facendo eseguire la legge, e di far crociare una serie di piccole colonne mobili che avrebbero l’altro scopo di distruggere il brigantaggio e ripristinare la sicurezza pubblica e con esso la forza morale governativa.

Dopo i primi arresti, quando si scorgesse l’energia nel Governo, vedreste che la maggior parte dei renitenti si presenterebbe spontaneamente e la reazione perderebbe i suoi elementi.

Quanto poi al 2° di questi errori, cioè di riconoscere gli uffiziali borbonici a preferenza di quelli dell’esercito Meridionale, è tale passo falso che potrebbe trarre tristissime conseguenze. Difatti quale garanzia può aversi di loro? Chi assicura che essi non prendono servizio sotto le nostre bandiere che per essere utile al loro spodestato tiranno? Oltre a che, quale effetto può egli produrre sugli animi dei nuovi sudditi meridionali il vedere