i soldati della guardia a mettersi nelle sue mani. Quindi fa esci re un editto che, lasciate le armi al quartiere, vengano fuori in abito pacifico, com’erano soliti di fare quando scortavano le funzioni, e celebravano i giuochi, e, giurata fedeità a Severo, si confortino di buona speranza, e stieno pronti a servire di corteggio al novello
imperadore. Avendo quei data fede a tal parole, ch’erano loro persuase vere da’ colonnelli, gittano le armi, e vestiti in abito da festa con in testa corone d’alloro, vengono fuori. Ma giunti che sono all’esercito di Severo, e fai togli sapere essere a’ suoi ordini, comanda egli che sieno riuniti tutti nel campo, come per salutarli ed accoglierli affettuosamente. Venuti innanzi al tribunale del principe con lieti plausi ed unanimi, sono tutti, a un segno dato, arrestati. Aveva Severo dato ordine a’ suoi soldati che, vedutigli fissi ed attenti a’ suoi moti, si facessero a circondargli come si usa de’ nemici; e, senza ferirgli nè battergli, postigli in mezzo, brandiscano le bajonette e le aste, acciò la paura delle ferite levasse loro l’ardire da resistere, nudi com’erano, a uomini armati, e sì pochi contro un numero tanto maggiore. Stipati che gli ebbe per così dire di tante armi, e fatti suoi prigioni, con alta e fierissima voce così cominciò: Voi vedete co' vostri stessi occhi