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istoria libro ii. 77


gliando improperi a Giuliano che gli era presente: e lui, ancorché lontano, con liete acclamazioni, e allegri plausi salutava imperadore. Le quali cose venute a notizia di Negro gli entrarono di maniera nell’animo, che avvisò gli verrebbe facilmente fatto di mettere ad effetto il suo desiderio, poiché Giuliano in odio a’ soldati per non avere osservate loro le fatte promesse, ed in isprezzo del popolo, come quello che si era dato a credere di poter avere l’imperiò a denari. Cominciò dunque a concedere licenza di ripatriare ora all’uno, ora all’altro di quei generali, colonnelli, ed altri più autorevoli militari che avea seco, notiziandoli di tutte le nuove che gli vernano di Roma. Questo facea affine di spargere tai voci per tutto l’oriente, stimando di doversi procacciare più fautori, se mostrasse non volere per frode occupare l’imperio, ma per porgere ajuto a quegli che lo dimandavano. Quindi tutti quei popoli corsero ad offrirsegli, pregandolo e scongiurandolo a soccorrere la repubblica.

Sono quei sirj di lor natura leggieri e volubili, ed oltre a ciò erano svisceratissimi di Negro per essere retti da lui con umanità prodigiosa, e vezzeggiati con feste e spettacoli. Avidissimi erano essi di tai passatempi, ed in ispezie gli antiocheni, i quali abitano un’assai grande e feli-