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istoria kibro ii. | 75 |
gale si mettono in punto di accompagnarlo.
Fatti ch’ebbe Giuliano i consueti sagrifizj nel campo, usci fuori accompagnato da maggior numero di soldati che avesse altri usato, poiché avendo egli colla forza e contro il volere del popolo vituperosamente comprato l’imperio, temea con ragione che non gli si scagliassero addosso. Ma i soldati, armati di tutte armi e fatta serrata testuggine per combattere eziandìo se fosse di bisogno, messo in mezzo il loro imperatore, e levate in alto le aste ed i scudi per aver riparo da’ sassi che gittar si potessero da’ tetti, il condussero a palazzo, senza che il popolo ardisse di opporsigli, ma in luogo delle solite acclamazioni, bestemmiandolo tutti, e rimproverandolo di aver co’ denari usuipato l’imperio. Allora fu che principiarono a corrompersi i costumi de’ soldati, guadagnando forza in loro la inesplebile e vile ingordigia del denaro, e il dispregio dell’imperiale maestà. Imperocchè non essendosi levata persona a vendicare la crudelissima uccisione del principe, e ad impedire quel vituperoso mercato dell’imperio, si ruppero fin d’allora i soldati al mal costume ed alla disubbidienza: e, ingolosendo sempre più di avarizia, aggiunsero dipoi a tale eccesso d’irriverenza da imbrattarsi le mani nel sangue de’ proprj principi.