gon dunque in gran nnmero agli alloggiamenti per costrignerli ad obbedire. Dove giunti, entran dentro Leto ed Eletto insieme con Pertinace, e riuniti i soldati, Leto così parlò: Comodo vostro imperadore manco di un colpo apopletico , ed a se solo imputar debbe la cagion di sua morte. Imperocché, porgendogli noi delicatissimi ed ottimi cibi, soddisfaceva egli (come voi sapete aver sempre usato) co’ più vili all’appetito e così rimasto è soffocato da quel suo mangiare e bere senza modo e senza misura. In una parola, egli ha corso il suo fato, com’era preordinato, varie essendo e diverse negli uomini le cagioni di morte, tutte nondimeno a un egtial fine conducenti. In iscambio di lui, io ed il popolo romano vi presentiamo un personaggio di età matura e gravissima, di costumi illibati, e gran maestro nell’arte della guerra. Delle cui guerriere virtù voi, o veterani, stati siete assai volte testimoni, e di quelle che son proprie alla pace ha egli sortito l’onorevole universale ammirazione, allorché per tanti anni ebbe la prefettura della città. Ecco dunque che la fortuna vi fa dono, non dirò di un imperadore, ma di un ottimo padre. L’imperio del quale non solo a voi, che qui presenti lo avete, ha da essere giocondissimo, ma eziandìo