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34 | erodiano |
ecco (non ancor principiata la festa) venir dentro a tutta fretta un uomo mezzo ignudo in abito da filosofo, col bastone alla mano e la sacca alle spalle, e, prendendo posto sul palco, accennar di lacere, e poi dire: Non è questo, o Comodo, tempo da giuochi, e da perdersi dietro alle feste ed agli spettacoli. Pende sul tuo capo la spada di Perennio, e se non te ne guardi, sarai vittima della tua imprudenza, e di una congiura che non aspetta tempo, ma sta per iscoppiare. Costui ha messo insieme contro te e truppe e denaro, e i suoi figliuoli sollevano gli eserciti di Illiria. O gli previeni dunque, o sei morto. Tai detti, o mossi da ispirazione divina, o da desiderio di elevarsi dall’oscuro suo stato, o da speranza di arricchire, chiusero la mente di Comodo a segno di farlo ammutire. Gli altri, venuti in gran sospetto, si guardavano di manifestarlo. Ma Perennio gli fa tosto mettere le mani addosso, ed ordina che come pazzo e falsario venga immediatamente bruciato. Così colla morte pagò il fio della sua intempestiva libertà.
Intanto quei che ambivano di parere affezionali a Comodo, ed odiavano Perennio come uomo di vita bestiale e superba, non omisero di cogliere questa occasione per calunniarlo. Ma già era giunto il tempo destinato alla ruina di