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istoria libro i. 29


che credeano tutti imitatore delle virtù di suo padre. Desiderato dunque ed amatissimo affrettava il cammino, e se ne venia con regio apparato, traversando rapidissimamente le città, che tutte lo accoglieano con isquisitissimi onori. Venuto presso Roma, a ruina e con calca corsero a fargli riverenza tutti i padri ed il popolo, incoronati di corone di alloro, e spargenti ogni spezie di fioritura propria della stagione: gareggiando ciascuno d’incontrarlo più discosto potea, per desiderio di vedere un principe, che l’età e la prosapia sua rendeano ragguardevolissimo. Amavanlo essi veramente e di cuore, per esser tra loro nato, tra loro allevato, e chiarissimo di sangue per imperio e nobiltà sortiti da tre discendenze. Imperocché dal lato paterno appartenea alla più illustre stirpe del senato, e nascendo di Faustina figliuola di Antonino Pio, e nipote per parte di madre ad Adriano, innalzava l’origin sua a Trajano bisavolo. Alla quale nobilissima nobiltà aggingnea Comodo il fiore degli anni, congiunti a portamento corrispondente all’alta sua dignità: viso bello e virile: occhi sereni e scintillanti: mento coperto a modo di fiori dalla più fina lanuggine: riccia e bionda chioma che si dipignea alla vista de’ riguardanti, come aspersa di finissimo oro, e che raggiava al sole di luce si viva, da far credere