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più vile e scellerata marmaglia. E tanto si allargò quell’incendio, che distrusse assai più spazio di quello che possa occuparne una grandissima città con tutti i suoi edifizj.

Mentre tali cose accadeano in Roma , Massimino finito il suo cammino, era già pervenuto in Italia; ove, fatti ch’ebbe i sagrifizj agli altari alzati ai confini, prosegui il suo viaggio, ordinando a’ soldati di marciare in ordinanza, e a tener pronte le armi.

Ora narrato avendo la rivoluzione dell’Africa, la guerra civile di Roma, le cose fatte da Massimino, e la marcia di lui, faremo fine, riserbandoci di dire il resto in appresso.

Fine del Libro Settimo.