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istoria libro vii. 235


re, ed adducendo ch’era vecchio, di natura ambizioso e avido di gloria , chinò il capo, eleggendo di esporsi piuttosto a’ pericoli che potrebbero venire dipoi, che a quei che si vedea sotto agli occhi, come pure, in vedersi di età decrepita, non gli parea convenirsegli ricusare di morire (se così fosse preordinato) onorato del nome d’imperadore.

La rivoluzione si propagò subito per tutta l’Africa: e, tolte via le onorificenze di Massimino, molle città in luogo loro riponeano statue e ritratti di Gordiano, cognominandolo africano pel nome di afri che in Roma si dà a quei libii che abitano il mezzogiorno. Gordiano trattenutosi qualche giorno nella città di Sistro, ov’era scoppiata la rivoluzione, e preso il nome e gli onori d’imperadore, si avviò verso Cartagine, a fin di reggere il governo in seno di una grande e popolosa città, che si potea quasi parere una Roma. Imperocché, chinandosi ella innanzi a lei sola, sì è grande ricca e frequentata, che la sola Alessandria città di Egitto le si può pareggiare. Si traea appresso i suoi in grande e regia pompa, e quanti vi erano soldati con seguito di giovani cittadini di belle forme e di alta statura, a imitazione di quei che in Roma guardano l’imperadore: e poi verghe tutte in allori, e disegnanti il titolo di principale. Non