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istoria libro i. 19


e della pace, e del mal governo che fece de’ barbari d’oriente e di settentrione. Io pertanto porrò mano a narrare quelle sole cose, che dopo la morte di lui e vidi ed udii nel cammino di mia vita, e tali altre che ho dovuto io stesso sperimentare, per esser vivuto in cariche pubbliche e principali.

Invecchiatosi Marco, e rifinito, non che dagli anni, da’ molti travagli e pensieri, trovandosi in Ungheria, Ai improvisamente soprappreso da gravissima infermità. Non si sentendo dunque speranza di sopravvivere, dava in ismanie, per timore che il figliuolo, cui non erano ispuntate ancora le prime lanugini, o per soverchia effervescenza di gioventù, o per quella colai’ eccessiva licenza, in che lo porrebbe la sua pupillezza, date le spalle a’ buoni studj ed alle discipline, straviziasse nella ubriachezza e nelle crapule, per lo sdrucciolare che fan di leggieri i giovanili ingegni, dalla via retta ed onorevole, alla lussuria ed alla voluttà. Si spaventava inoltre quel sagace principe al sovvenirsi, che tra quewpolti giovinetti i quali avevano regnato, Dionisio tiranno di Sicilia stato era di tanta golosità, che premiava ricchissimamente gl’inventori di nuovi piaceri: e similmente che i successori di Alessandro, con tanto disdoro e crudeltà signoreggiarono, che rendette-