esercito contro i tedeschi, e forzando la marcia pervenne ben presto alle ripe del Reno, e quivi si dispose a tutti gli ammannimenli della guerra. E immantinenti fece un ponte sul fiume di barche insieme connesse e legate per passare all’altra riva l’esercito. Il Reno e il Danubio sono i più gran fiumi settentrionali: il primo divide la Germania, il secondo l’Ungheria : atti ambedue alla navigazione pe’ loro arnpj e profondi letti, ma in istagione di estate, perchè di verno, pel freddo cielo, fanno sì grosso velo al corso loro e sì solido, che resiste a’ piedi degli uomini e de’ cavalli: e tale han natura, che l’acqua loro più che terra indurendosi, non può attignersi con brocche od altri vasi, ma si spezza con iscuri e picconi, e i pezzi spezzati sono come pietre asportati. Alessandro dunque passava in rassegna quel suoi tanti mori, e i numerosi corpi di arcieri che avea assoldati nel paese degli osroeni, e tra i disertori parti. Queste truppe sono di gran terrore a’ tedeschi, perchè si battono e si ritraggono con egual facilità, e assai lontani scagliano i loro dardi, che difficilmente mancano il bersaglio di quelle nude e sterminate membra tedesche. Vi ebbero poi degli affronti di conseguenza, ne’ quali furono pareggiati i successi. In questo stato di cose, pensò Alessandro di spedire ambasciadori per trat-