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istoria libro vi. 209


Alessandro alla testa del terzo corpo formato de’ più valorosi già avesse sfondato il centro de’ barbari, e persuasi che questa fosse la cagione che tenea lontano il nemico, se ne venivano lentamente e in piena quiete, appuntato tra loro il luogo ove tutti insieme colla preda e co’ prigioni dovessero convenire. Alessandro però avea mancato di parola, e non era marciato ned esso nè l’esercito, o che temesse di perder la vita difendendo l’impero, o che non volesse contraddire la madre agitata da timor femminile e troppo tenera di lui. È certo però che questa donna soffocava ogni magnanimità del figliuolo, persuadendolo a non esporre la sua persona a’ pericoli della campagna. Questa vigliaccheria condusse al precipizio l’esercito che avea invaso la Media: perchè il re di Persia assalitolo con tutte le sue forze e trovatolo in pieno disordine e tutt’altro attendente, te lo chiuse quasi in mezzo a una rete, e da ogni lato frecciandolo, lo sconfisse e lo ruppe. Nè i pochi avrebbero valuto a sostenere l’impeto de’ molti, in ispezie attendendo a riguardarsi da’ colpi di freccia le parti nude del corpo, e riputando gran sorte se senza battersi fosse loro sortito scampare. E, nondimeno s’erano insieme ristretti, serrandosi dietro a’ suoi scudi, e dando vista di città battuta all’assalto, ebbero duopo di soccombere,