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198 | erodiano |
presentata persona, i cui costumi incorrere potessero la taccia del menomo sospetto, per esser ella di fermissima opinione, che la buona indole di lui andrebbe a corrompersi dietro le adulazioni e le lusinghe di coloro che adescarebbero il suo giovenile appetito colla malia delle libidini. Lo consigliava dunque a occuparsi pili che poteva assiduamente dell’amministrazione della giustizia, sicura che quell’assidua applicazione a opere oneste ed a un principe necessarie non gli avrebbe lasciato spazio sufficiente di attendere a cose viziose.
Alessandro però avea sortito dalla natura un carattere assai buono, ed era tutta mansuetudine e modestia, nè mai si smentì in tutto il corso della sua vita. Quattordici anni tenne l’imperio senza versare il sangue neppure di un solo. E benché molti fossero giudicati rei di enormi misfatti, non gli patì mai l’animo di fargli punire di morte. Lo che non rinverremo aver fatto nessuno de’ successori di Marco. E in sì lungo regno, molto meno vi è esempio, di persona ch’egli facesse morire senza processo. Rissava spesso colla madre, rampognandola gravemente della dismisurata avidità sua di denaro. Che fignendo Mammea di accumulare per aver sempre in pronto da che empiere le mani di Alessandro onde potesse largheggiare co’ sol-