Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
istoria libro v. | 187 |
le interiora delle vittime e le spezi erìe, le ponea in capo, non a’ domestici o a persone di bassa condizione, ma a’ generali e a’ grandi dignitarj, vestiti di tonache talari con lunghissime maniche all’uso fenicio, partite nel mezzo da una striscia di porpora, e con calze di pezza come portano gli astrologhi di quei paesi. Gli parea
poi di fare grande onore a quei che invitava a tali festività.
Ma quantunque paresse tutto intento alle danze ed a’ canti, fece uccidere molti illustri e doviziosi personaggi che gli erano stati accusati di avere sparlato di lui, come menante una vita che non pareva 1 oro decente. Prese quindi per moglie una nobilissima signora, cui dette ancora il nome di augusta, e poco dopo ci fece divorzio, privandola di ogni onorificenza, e imponendole di vivere da privata. Appresso a questa, fìgnendosi innamorato (credo per parer uomo in qualche cosa) di una monaca di Vesta, che avea fatto professione di perpetua castità, la rapì dalla chiesa e sagro monistero delle vergini, e se la prese per moglie. Quindi per colorire sì orrendo sagrilegio scrisse al senato: ch’essendo egli della stessa pasta degli altri, era stato preso fortemente dal piacere della ragazza, e che in ogni modo ben si conjaceva a un sacerdote impalmare una sacerdotessa, e persone