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PROEMIO.


La massima parte di coloro che si sono posti a scrivere per tramandare a’ posteri la memoria delle antiche istorie, nel far pompa di recondite dottrine, a fin di rendere il nome loro immortale, sogliono adoperare una maggior diligenza negli abbellimenti della narrazione, che nella scrupolosa ricerca della verità: dandosi a credere che il favoleggiare su quei remotissimi fatti non sia in alcun modo riprovabile, nè possa impedire che quella incantatrice soavità corrisponda con usura a’ loro sforzi d’ingegno. Alcuni altri, mossi da privati rancori, o da odio delia tirannide, ovvero profondendo iodi strabocchevoli a’ principi delle città ed agli stessi suoi cittadini, ingigantiscono oltre ogni credere cogli artifizj dell’eloquenza tali cose che da per loro sono umili e basse. Ma io pel contrario non mi sono messo a scrivere una istoria tratta da altri, o incognita, o bisognante di lestimonj; ma tale che suona ancor nella mente di quelli che la leggeranno. E avendo adoperata in istenderla quella fedeltà e accuratezza che ho potuto maggiore, mi do a sperare che i posteri trarran diletto dalla notizia di quelle cose, che molte e grandi in breve tempo seguirono. Imperocché chiunque porrà mente da’ tempi di Augusto