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istoria libro v. 183


più l’imperatore nè le insegne imperiali, non sapendo che ne fosse avvenuto, se morto, o pure fuggito, eran dubbj a qual partito attenersi, sì per parer loro cosa pazza lo esporsi maggiormente per un uomo che più non si vedea, si pure non si fidando di porsi a discrezione de’ nemici. Ma Antonino, subito che intese da’ prigioni che Macrino era fuggito, mandò gente per avvertirgli ch’era pazzia di combattere per uomo timidissimo e fuggiasco, e facendo promettere con giuramento perdono e obblivione delle cose passate, tutti per sue guardie gli elesse. Di maniera che, non esitando più a prestargli fede, si misero tutti nelle sue mani.

Iramantinenli Antonino fece tener dietro a Macrino che era già da lungi gran tratto. Ma fu raggiunto in Calcedonia città di Bitinia gravemente malato, e tutto rotto e sconquassato dalla lunghezza del viaggio.Si rinvenne nascosto in un sobborgo, e quivi gli fu tagliata la lesta. Dicono, che si fosse affrettato di andarsene in Roma, confidato moltissimo ne’ favori del popolo; ma che passar volendo in Europa per lo stretto di Gallipoli, e già stando per approdare in Bisanzio, fu da’ contrarj venti sbalzato indietro, e posto, per così dire, in mano de’ suoi uccisori. Così poco mancò che non ponesse in salvo quella vita che con fine sì laida ebbe duopo lasciare, mal si es-